Dal 1° al 6 agosto più di 1 milione di giovani da tutto il mondo hanno partecipato alla XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù, la prima dopo la pandemia, che si è tenuta a Lisbona. Il paese ha accolto il Papa e i giovani che da mesi si preparavano a questo grande evento.
L’importante presenza alla Gmg dimostra il desiderio dei giovani di avere punti di riferimento in un contesto storico molto difficile per la loro crescita. Si tratta di persone nate e cresciute in una società sempre più fluida, con i genitori raramente in casa, dove si preferisce parlare davanti ai display che di fronte alle persone. Negli ultimi anni la salute mentale dei Millenial, Gen Z e Gen X è precipitata drasticamente, prima a causa del lockdown e poi per la vile aggressione russa all’Ucraina che ha riportato la guerra alle porte dell’Europa.

Lo stato di salute dei giovani
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), circa il 14% dei ragazzi tra i 10 e i 19 anni affronta problemi di salute mentale, molti dei quali rimangono non riconosciuti e senza trattamento adeguato. Unicef riporta che fino al 2019, l’ansia e la depressione sono i disturbi psicologici più comuni tra i bambini (42,9%). Altri problemi ricorrenti includono il disturbo
oppositivo-provocatorio (20,1%), il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (19,5%) e il ritardo mentale idiopatico (14,9%).
La pandemia ha determinato un aumento delle preoccupazioni per la salute mentale dei giovani. Un’analisi del 2021 di 29 studi condotti su un totale di 80.879 giovani in tutto il mondo ha rilevato che i sintomi di depressione e ansia sono aumentati “significativamente” dopo la diffusione del nuovo coronavirus e l’inizio dei lockdown.
L’organizzazione non-profit riconosce l’onere che i bambini in tutto il mondo devono affrontare. Per alleviare questa situazione, Unicef si è unita alla Z Zurich Foundation per creare la Coalizione Globale per il Benessere Mentale dei Giovani, con l’obiettivo di incrementare gli investimenti governativi nella salute mentale. Nonostante ciò, al momento, solo il 2,1% dei bilanci sanitari mondiali è destinato alle risorse e ai programmi per la salute mentale, mentre le economie nazionali subiscono una perdita collettiva di 387,2 miliardi di dollari in potenziale umano. “Il costo in termini di come colpisce le vite reali, tuttavia, è incalcolabile”, afferma Unicef.
La mancata gestione dei traumi e dei disturbi di salute mentale nei primi anni di vita mette i bambini in tutto il mondo in una posizione svantaggiata. Questo non solo mette a rischio le loro vite, ma può anche rendere difficile per gli adolescenti rimanere a scuola, sviluppare relazioni sane, mantenere un lavoro e prendere decisioni responsabili nella vita, aumentando così le probabilità che entrino nel sistema di giustizia minorile. Gli effetti delle condizioni di salute mentale sui giovani non possono essere minimizzati.
Secondo l’Oms, i bambini con problemi psicologici sono a rischio di disturbi dell’umore: ansia e depressione sono comunemente riscontrate negli adolescenti. Entrambi i disturbi possono influenzare le prestazioni scolastiche, aumentare la solitudine e rendere difficile per l’individuo controllare il proprio umore; scarse prestazioni scolastiche: ansia, depressione, deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e disturbi oppositivo-provocatori possono aumentare le probabilità che un giovane lasci la scuola e finisca nel sistema di giustizia minorile. I fattori di rischio includono l’uso di sostanze, abusi nell’infanzia e difficoltà nell’accesso alle cure per la salute mentale.
L’incontro tra i giovani e Papa Francesco è stata l’occasione per parlare di temi più vicini alle nuove generazioni, come la crisi climatica, la tecnologia, con l’utilizzo negli incontri anche del metaverso, ma anche di tematiche macro come la pace, che è stato il tema principale della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.